sabato 29 gennaio 2011

Non dormi, piccolo orso?
No, e penso con la mente sgranata dai tormenti che mi costringono
che ogni faccia deturpano
che saccheggiano i miei sorrisi.
Piccolo orso, tenersi dentro un difetto, e dover parlare in codice, per chiedere aiuto sottovoce e non ammetterre mai, mai, mai che no.
Non v'è soluzione.
Per quanto si impara a far tacere il proprio orrore, non posso più nascondere che certe ombre non passano, che con maschere festose pretendono il dolcetto, e non c'è nulla da ridere, solo parlar per simboli.
Non ho fratelli con cui poter condividere metà dei miei pesi, per narcisismo o vergogna tengo i miei demoni  al guinzaglio, ma se mai ci sia qualcuno laggiù che sappia far degli esorcismi, io lo prego di raggiungermi nel mio covo stanco e bianco, lo prego di dirmi che passerà,e stavolta per sempre.
Ma con la costanza della pioggia lei mi rinfaccia un conto che sembra non finire mai. E mi sento pazzo.
Quando ne parlo nessuno crede alla gravità del caso, e ci finiscono col sorridere ed io, piccolo orso, che posso dire se non seguire il loro buon cuore?Come posso convincere che sembra sciocco, va bene, ma continua a mangiarmi il cuore?
Piccolo orso stanotte sono stanco, e quello che mi spaventa è un futuro fatto di queste alte maree, di queste lune piene che
mi fanno male.
è scomodo parlar di sè senza poter dire veramente quanto male faccia, ma stasera no, stasera non voglio chiudere tutto dentro, stasera ho bisogno di piangere e di scrivere, perchè lo trovo veramente triste.
Piccolo orso, non sò come uccidere i miei spettri ed ho paura. Stupido cervello, stupida speranza, stupido amore.

martedì 25 gennaio 2011

Gossip Accademy of costume and fashion

Cerchiamo di classificare gli atteggiamenti, il lessico e le movenze di uno studente medio di moda e costume, eccone alcuni esempi:

-Entrare in aula con gli occhiali da sole = chiedere ai suoi simili di notare l'accessorio / nascondere delle occhiaie di cui ci si vanterà per sottolineare lo stacanovismo
-Consegnare un lavoro per primi = "famme levà stà spina dal fianco"
-Consegnare nel mezzo = "mi confonderò nella massa perchè ho fatto uno schifo"
-Consegnare per ultimi = qui i casi son due: o si prende il professore sulla stanchezza (e quindi sulla clemenza), o perchè si è fatto un ottimo lavoro e si vuole concludere in bellezza.
-Sorridere e scherzare con i tecnici dell'Accademia (tutti elementi assai singolari): chiamasi "lecchinaggio"; prima o poi tornerà utile
-Accennare saluti = me la tiro perchè posso (no, non puoi)
-Sviscerare saluti quasi emozionati = faccio finta di essere umile e parlo con tutti, conosco tutti, sono-fichissima

questi alcuni esempi di parole chiave, con cui "sei (o non sei) al giro":
-favoloso = che dire?
-fantastico = non saprei che dire
-pazzesco = veramente, non saprei che dire
-incredibile = è incredibile, continuo a non sapere che dire
-ciao bella = ciao tu
-ti trovo in forma = ahahahaha, non c'è bisogno di specificare di chi stia parlando
-Margiela = con questo nome sulle labbra, sei per forza un fico
-D&G = con questo nome invece, non lo sei affatto
-Lancetti = l'ultima spiaggia (se vi piace Lancetti, optate per ValleVerde od Oviesse)
-potente, di pancia = simulazione di una cultura illimitata in storia dell'arte.

alla prossima.
ps: tutti i riferimenti a fatti/persone esistenti è decisamente reale.

lunedì 24 gennaio 2011

L'essere che deve morire splende almeno prima di dissolversi


Non è un segreto che una coscienza a volte può essere una peste/ Non è un segreto che l'ambizione morde le unghie del successo/ Ogni artista è un cannibale, ogni poeta è un ladro/ Tutti uccidono la loro ispirazione e poi cantano il loro dolore. (U2 - The Fly, 1991)

Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto il Parmigianino:
Portrait of a Youth
1520s
Oil on wood, 59 x 44 cm
Musée du Louvre, Paris


giovedì 20 gennaio 2011

Il Mare (male) Verticale


Io mi sento..
tu come ti sen..
a volte ci sentiamo così, disperati e melanconici, eppure quello che gli altri percepiscono, sono degli occhi solo un pò più velati.
Continuando a stringere i denti, aspettiamo che il mare si scongeli, e precipiti.
o evapori, anche se non succede quasi mai
In questi casi io mi ascolto i Russian Circles, e mi ci inzuppo.

Il mare verticale. Paolo Benvegnù

P.Verlaine

Come scavare a mani nude nella terra
Per sentire il sangue mescolarsi con la pioggia
Cauterizzare le ferite vivere per il solo senso che ha
Come nuotare in un oceano congelato
Per sentire il cuore che ti esplode dentro il petto
Vivere per immaginare per percepire il solo senso che ha
Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino
Perché non sono in grado di comprenderle
Essere deboli in un mare verticale
Sentire quanto i rischi possano aumentare
E odiare per sentirsi vivi
Per percepire il solo senso che ha
E improvvisamente ritornare primitivi
Essere comici e tornare primitivi
E bere il sangue del nemico solo per gustarne la diversità
Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino
Perché non sono in grado di comprenderle
Io lascio che le cose passino e si sfiorino senza toccarsi.

<<immagini di Gustave Courbet


martedì 18 gennaio 2011

Cedric Rivrain, illustrazioni moda


Anatomia e moda sembrano apparentemente distanti ma hanno molto in comune: la moda in fondo veste il corpo, prima ancora di comunicare messaggi. Arte e moda invece ci sembrano già più vicini, almeno come concetti.
Cedric Rivrain
Riunite queste tre idee e quello che ottenete è una mostra originale che coniuga l’interesse per l’anatomia – che viene all’artista dal padre medico – e quello per la moda – ereditato dalla mamma – firmata da Cedric Rivrain ed esposta a Parigi.
Cedric Rivrain
Una raccolta di illustrazioni che raccontano con tratti di matita e colori quello che il mondo della moda rappresenta nella visione personale dell’artista con la partecipazione straordinaria (ma in realtà assolutamente ordinaria per chi collabora quotidianamente con stilisti di calibro) di Kate Moss, Prada, Galliano, McQueen, YSL, Comme des Garçons.

venerdì 14 gennaio 2011

alla fiera di moda vincono i cervi (into Pitti Uomo 2011)


1) Essere consapevoli che se si è studenti, non si è un cazzo. (ho avuto l'impressione che emanassimo un odore sgradevole: la gente (gentaglia per lo più), una volta data la nostra classificazione faceva una smorfia e un paio di passetti indietro.)
2) Evitare di mettersi i tacchi, (è ridicolo, è banale, è assolutamente autolesionistico)
3)Portarsi il pranzo al sacco (avete presente il martedì mattina sul lungotevere in Sassia? Esatto, trovare un parcheggio alle 8e20 di mattina stà come trovare un buco in cui comprimersi per pranzare)
4) Non sentirsi persone originali e all'avanguardia; ad una fiera di moda sarai sempre molto indietro ai giapponesi (buondio che personcine deliziose)

Detto questo, complimentissimi al padiglione " My Factory" dove sperimentazione e sapienza artigianale danno vita a stand nuovi e creativi. E se proprio volete un consiglio per la stagione prossima, nell'armadio non può mancare la pelle (possibilmente traforata) abbinata a tessuti aereosi e un capo asimmetrico con tagli architettonici.
Gli altri stand negli altri padiglioni si sono distinti per la fortissima presenza di maglieria murbida, assenza quasi totale di denim (neanche Jacob Choen ce li ha fatti vedere) e sobrietà assoluta anche nei toni.
Un'applauso enfatizzato spetta all'esposizione, dagli alberi azzurri a manichini con teste di acquile, animali imbalsamati, armadi rovesciati, vasche con caramelle, era presente ogni genere di diavoleria e tantissimi cervi.
Delusione per i banchetti, ed erano proprio banchetti, in cui comprare libri di moda.
Grazie a tutti quelli che offrivano aperitivi, ubriacarsi gratis è sempre bello.

Detto ciò; i numeri:
890 i marchi/collezioni che saranno presentate a questa edizione
292 i marchi provenienti dall’estero (33% del totale)
709 le aziende che parteciperanno al salone
59.000 i metri quadrati di superficie espositiva
14 le tappe in cui si articola il percorso dentro la moda uomo
_ Pitti Uomo, Affinità Elettive, Pop Up Stores, Fashion At Work
_ Sport & Sport, Uppercasual
_ Ynformal, Urban Panorama, My Factory
_ Fashion / Design, Futuro Maschile, Touch!, l’Altro Uomo, New Beat(s)
30.000 i visitatori complessivi del salone
oltre 18.000 i compratori all’ultima edizione estiva
6.100 i buyer dall’estero (il 34% del totale)

mercoledì 5 gennaio 2011

Come nasce una collezione

Come nasce una collezione?
Non lo sò, quindi, se credevate che vi avrei spifferato i segreti dei grandi uffici stile, potete anche andarvene.
Per chi resta, si accontenti di leggere della mia collezione. Molto triste. Molto robotica (ma si potrà dire di abiti?). Molto, molto anni 70.


maglieria anni 70
Sad-Ciborg-Seventy.                                       
impegnativo; passatemelo.
Nick Lepard
 Carmelo (insegnante moda-donna) ci aveva "commissionato" dei tecnici di maglieria, avventuratami in biblioteca a prender spunto, quella strana donna che custodisce i libri accademici, tutta contenta e su di giri (ma siam tutti così là dentro, o fingiamo, o prendiamo troppi caffè, siam  forastici e tiriamo le labbra in giro per i corridoi)mi dà..
Mi dà il libro di Albertina, se non sapete chi è siete assolutamente degli ignoranti in materia.
What a nice dress! quaranta tecnici fatti grazie alla sora Albertina (e alla bibliotecaria, per carità).
Poi commissionata collezione, unici vincoli: usare denim e maglieria.
La mia collezione parte dunque dall'elaborato bell'e fatto, e forse non è correttissimo, ma in finale, dello stile di  Albertina...non v'è più traccia. E questo perchè l'ho resa MIA.
Cercavo la tavola colori e mi sono imbattuta nella raccolta "HOTEL" di LeChapelle, ma sceglierne una soltanto, è un torto inammissibile a questo genio del male, quindi ho cominciato a pensare alla collezione con i suoi germi dentro.
LeChapelle
La strada, la strada, la strada mi regala sempre grandi soddisfazioni, e il Prof Bad-Trip è forse il fumettaro più underground che ci sia, a questo punto c'erano gli anni 70, il grottesco e la robotica. Sfoglia che ti risfoglia mi imbatto in due artisti molto simili, e assolutamente sulla stessa lunghezza d'onda dei miei abiti, delle mini-illustrazioni che avevo iniziato a fare, del mio stile insomma...
Nick Lepard e Nick Gentry.
Nick Gentry
Avevo tutto, ho solo dovuto comprare un book e farmi un culo allucinante nel ritagliuzzare e impostare le immagini, ma vi posso svelare un segreto?
è la parte più bella e emozionante, improvvisamente ti rendi conto come ogni cosa rimandi all'altra perchè c'è un filo conduttore che tu hai filato per tutto il tempo. Ogni colore chiama, ogni illustrazione squilla gli abiti che tu hai creato, e alla fine..
Sad-ciborg-seventy.