venerdì 17 giugno 2011

Edvard

Edvard,
Se fossi quì e mi concedessi.
Mi concedessi di sorvolare i convenevoli
Ti lascierei struggere dalla tua
Solitudine
Ma non saresti solo.

giovedì 16 giugno 2011

Riflessioni su Gauguin

Gaugin era freddo. Bello, fantastico, ma c'era sempre qualcosa che non mi convinceva quando vedevo il suo autoritratto, le sue haitiane. Non lo sò, forse l'ho preso in antipatia da quando ho saputo che se Vincent s'è tagliato l'orecchio, un pò centra anche lui. Povero Vincent. Paul s'è inventato il sintetismo, tanto di cappello, ma è stato anche furbo, diciamocielo; sapeva di non essere impressionista eppure si è aggregato a loro, secondo il mio modestissimissimo parere, li ha usati per pubblicizzarsi, si è accodato ad un gruppo per cominciare con le loro briciole. Paul, uno che non trovava pace, vai in Perù, in Bretagna, a Parigi, etc etc etc.. Molla donna e figli, scopa di sù e di giù. Chissà quanti Gauguin ci sono oggi. Uno spirito libero dicono. Certo, certo, madre femminista socialista, padre giornalista radicale, di certo sono cose che segnano, incanalano, dettano un pò il tuo destino. Libero? Scuramente, ma l'uomo non è un animale e anche lui è sceso ai suoi compromessi; Theo (il fratello di Vincent Van Ghog) lo ha messo sottocontratto in Provenza. Mica dico che sia sbagliato, anzi, non sò, mi urta la pretesa umana di una libertà che appartiene solo agli animali. Gauguin deve molto a Bernard, senza di lui non sarebbe mai nata "la visione dopo il sermone". I suoi quadri sono divertenti, come lo sono quelli di Gentile da Fabriano, ma non posso che osservarli con distacco, nonostante i colori ben accordati come una filastrocca cantata. Non sento dinnanzi alla sua arte e per me è gravissimo. Forse è a priori che non condivido i suoi qudri;  il primitivo mi sà di artefatto. Non si può più fare un mosaico fondo oro. Nonostante questo lo ammiro da matti, intesi, se n'è fregato di tutto e tutti, è stato radicale in maniera coerente (altro che ricredute come nel caso di Renoir) andando a cercare quello spirito perduto nella natura madre di Thaiti. Pace all'anima sua.

Lorenzo Bruno:
 Ci sono elementi nella vita di un pittore che possono distrarre dal suo pensiero artistico, ma non sempre lo sminuiscono. ci sono persone che hanno saputo cavalcare l'onda dei propri tempi, giocare con le prerogative del pensiero comune e i...ncanalarle in un percorso artistico. alcuni ingenuamente, altri con maggior furbizia sono stati fautori di un rinnovamento, avevano qualcosa da dire e l'hanno detta, magari appoggiandosi a correnti preesistenti, o sfruttando le mode del momento. ci sono artisti e correnti che sono nate grazie all'astuzia di un critico, o ai meccanismi del mercato ( che ha sempre influenzato moltissimo tutta l'arte, anche quella che ci sembra piu genuina) quello che è importante è la validità del pensiero che ci hanno lasciato, il rinnovamento che hanno apportato, o semplicemente le sensazioni che ci regalano. poi i gusti sono gusti, abbiamo il lusso di poter scegliere chi ci piace di piu e anche quello di prendere tutto quando non vogliamo scegliere tra l'uno o l'altro. non credi?


 
si Pry, sono assolutamente d'accordo su tutto, e sò che Gauguin sia stato necessario per tutta l'arte successiva. La mia inclinazione da bastiancontraria mi suggerisce di risvoltare sempre ogni medaglia. Tutti gli uomini condividono i sette... peccati capitali, chi più chi meno. E Gauguin nel suo genio non li ha mai neanche nascosti; lo sapevi che invidiava la fecondità artistica di Vincent? E che per questo lo ha ritratto come un pazzo? Io non discuto il volume di sapienza che egli ci ha lasciato, non discuto neanche i suoi pregi o difetti. Ma sono una ragazza emotiva e passionale, non riesco a scindere la personalità di un artista dal suo operato. A livello di gusto personale poi, innegabile è la bellezza di alcuni ritratti (adoro la Belle Angele) ma mi risulta fredda. E ti ho detto; vivo di passione nell'arte.
 


 

La Bambina Malata 1885/86 Edvard Munch



Stò morendo. Stà morendo, il volto esangue. I capelli sangue.
è passato del tempo dall'ultimo urlo. Se ne sente solo l'eco. E il ricordo di quello strillo così disperato è ancor peggiore che il poterlo udire; almeno finirebbe.
No, lo sento presente e intramontabile, come se dovessi rassegnarmi ad un dolore ingestibile e perpetuo.
Tutto in questa stanza Iris mia, è lancinante. Stò morendo, ne ho preso atto. Me ne andrò. Sono terrificata dalla lucidità di quel viso che guarda Thanatos, quella bocca e quelle sopracciglia così coscenti. Il peggio è questo, me l'aspettavo così?
No.
Il peggio non è questo. Non è neanche in quelle mani slacciate (ma fino a un attimo fà ci stavamo toccando? Sei ancora quà?). Queste mie mani con cui ti ho..Eri quì un attimo fà, ti potevo toccare.
Il peggio non è il gesto che lei sembra fare (mi tirerò via la coperta e camminerò dove la Morte vuole che vada).
Il peggio è la rinuncia alla lotta. Lei è sconfitta. Non ce la faccio, la vita ORA è una valanga di dolore che mi investe e mi trascina in un acquitrino. Ma per me quella sua palude è come l'eco incastrato tra le pareti di questa tela. Stagna, stagna, stagna e non posso far altro che annegare silenziosamente, farmi portare giù. Io sono pesante.
è tutto permeato dalle troppe lacrime piante. La stessa tela sembra immersa in quelle lacrime amarissime, amarissime.
Ma l'acqua è sinonimo di vita, non è vero Iris mia? E lui lo sapeva. Per questo il bicchiere proprio sotto le tende. Le tende, le tende che cadono verticalmente, verso il basso, il braccio di Marat, quello di Cristo. Iil dolore cerebrale di una verticale è devastante. Ma lui lo sapeva è il bicchiere custodisce il suo segreto. Ha raccolto tutti i bagliori e gli spiriti, e cheta sà.
Si, l'acqua sà che nella Morte c'è vita è il  pensiero placido che  tutto andrà sempre avanti. Nonostante tutto, io potrò stemperare questo dramma, volgere gli occhi altrove. Munch no, solo la morte io spero l'avrà separato dai suoi spettri. Ma soprattutto.
Quella Donna no, resterà per sempre in quella stanza straziata.