martedì 8 febbraio 2011

Gossip Accademy of costume and fashion (questa non vi piacerà)

Ricominciano le invettive polemiche (about Accademy, it's know), fateci il callo, scrivere bene è troppo difficile per una malalingua come la mia (ma anche la vostra se siete capitati quì).
Iniziamo con l'ipocrisia, calda fonte a cui si abbeverano tutti i nostri spiriti; vi ricordate quanti elogi intessuti, a favore di un piccolo mondo come il nostro, calde coperte accoglienti, sembravano tutti a braccia aperte, pronti a tirarsi giù dal letto se avevamo un problema, come in una bella famiglia, sembravano, nevvero, professori mammeschi all'inizio, durante le presentazioni, e noi, uccelletti smarriti, felicissimi di poppare direttamente dal loro biberon, sapendo che ci avrebbero dato la mano durante questo difficilissimo percorso per diventare stilisti, creati, di più, delle STAR!!!!
Bambini, non ce l'avete una casa?Bhè, se credevate che l'Accademia avrebbe rimpiazzato il paparino, siete fuori rotta. L'Accademia è una palestra per la vita, fateci l'abitudine alle parole sprecate in complimenti e rassicurazioni, this is ipocracy (non sono affatto certa che in inglese si scriva così, Francesca mi correggerà)
Cucciolotti, i professori per la maggior parte, se ne sbattono. I più clementi fingono interessamento e per lo meno, ci provano, ma poi si rendono conto che siamo troppi da gestire, troppi figli, e mantengono un'aria quasi complice, ma è formalità, il loro ruolo è stabilito da anni di recite. Ben peggiori altri professori, ti dicono che a loro i cognomi non piacciono, ma finiscono sempre per richiederti il nome o se non ricordano, smettono di chiamarti.
Un nobel alla professoressa che prende appuntamento dall'estetista davanti alle nostre facce incredule e poi si lamenta se la sua classe è riempita dei soliti 3 secchioni a cui piace davvero la materia in se, aggiungendo che non ci và di studiare.
Un altro premio a chi assegna dei compiti sulla base di niente (ok, fà parte del gioco inventarsi delle soluzioni, ma io dove lo trovo un cartamodello del 1680?) e con il tono del capo incazzato si meraviglia che siamo degli incapaci, se ci vede imbambolati con la carta attaccata sulla fronte, il metro al collo, gli spilli in bocca e le forbici sotto le ascelle.
Mi scusi lei, ma invece della pausa caffè mi può spiegare e aiutare in questo momento critico della mia vita? Incapaci noi. Non critico (non mi permetterei) i metodi d'insegnamento di ciascuno, sono amareggiata e divertita al contempo di un' Accademia fatta di persone che fingono interessamento e serietà nei nostri confronti, quando siamo in fondo, nient altro che italiani che si coltivano l'orto e va bene così, ma non lustrate le mura dell'edificio con l'ipocrisia, pardon, ipocracy è più glam.
Non posso non citare infine un professore che mi ha ripreso ben due volte per le parole da me utilizzate: "stronzetto" riferito ad un dandy e "strafica" riferito alla Lopez, quando sul suo profilo pubblico di facebook appaiono foto non appropriate all'immagine che vuole trasmetterci, se non di raffinatezza, quanto meno non volgari.

1 commento:

  1. eh.... Virginia temo che questo sia un discorso da non relegare soltanto all ' Accademia... ma a una società intera al cui danneggiamento forse stiamo contribuendo anche noi..eppure, visto che ora questa è la nostra piccola realtà,non ci resta che renderci conto di quel che ci aspetta, sperando nel rinsavirsi? di molti? di tutti? ..sono d'accordo con te con questa analisi critica, e dal momento che noi siamo, e almeno di questo dobbiamo esser fieri, la nuova generazione, possiamo, se vogliamo, impegnarci in qualcosa di più. Quantomeno lottare, fino a che c'è fiato! Indi,mia cara, Per qualsiasi moto carbonaro, conta su di me ;)))

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