Esclusi i colori

Ai margini della vita, piùttosto che questo mondo troppo pieno di immondizia. 
Come altro chiamare tutti questi gingilli inutili? 
io dico che è meglio non essere quì, se quì è un posto dove non ci sono pensieri liberi, ma sono tutti attenagliati a pochi concetti chiave. chiavi di che? chiavi sicuramente d'oro. 
Rabbrividisco a tutto quello che ho intorno, e addito ogni cosa, ogni persona, me compresa. o certo, me compresa, sopratutto me. niente altro che l'ennesima ragazza anticonformista (ma anche no, assolutamente no!), con il buon senso dell'inadeguatezza borghese, della borghese pensante. 
Già, noi schifati di noi stessi, dei nostri patetici sproloqui, delle nostre patetiche invettive contro l'immondizia fluoerescente con cui siamo stati annaffiati. o ne sei parte e vivi leggero e mediamente scontento (perchè forse non sai se c'è qualcos altro, ma ciò che ti offrono è pur sempre effimero e di breve conservazione), o continui come me a inforcare occhiali che spruzzano cacca su tutto ciò che vedono (Buon Dio, salviamo qualche cosa, poche cose però) e continuano a lamentarsi e sprofondare in un senso di inettitudine. O scappi. O cambi le cose. 
Nel primo caso ti è andata bene, troverai sempre qualche distrazione in grado di non farti riflettere (se vuoi qualche suggerimento, basta accendere sky e sintonizzarsi su E!NEWS). 
Nel secondo caso, non solo sarai un cinico depresso ma andando avanti ti sentirai irrealizzato e banale, scontato, come la brutta copia del libro del giovane Holden, la coscienza di Zeno e qualche poemetto di Leopardi mischiati in una poltiglia di demogogia fluttuante. 
Nel terzo caso sei fortunato se sbarchi su un isola abitata da una popolazione ignara degli altri luoghi (tutti, anche quelli già immaginati per i morti e i santi), badando bene a non guardarti mai indietro. 
Nel quarto caso, buona fortuna, beato te se qualcuno t'ha insegnato a combattere per davvero e non solo a blaterare o scioperare. 
Niente da fare, l'ottimismo non è di casa quest oggi, non abita il mio corpo. 
Se c'è una soluzione a questo malcontento, io non sò qual'è, perchè sul mio orizzonte c'è solo amara disillusione e forse preferisco starmene ai margini e condannarmi per questo. 
Spero tanto che ci sia davvero la fine del mondo nel 2012 e che ci porti via tutti. 
Esclusi i bambini, gli animali e le piante. 
Escluse le popolazioni ignare e i colori.