venerdì 5 novembre 2010

Dopo J. Kerouak, BIT BEAT GENERATION

di notte i rumori si fanno eco, rimbombando nelle stanze spente, e nelle strade vuote, rimanendo agganciati agli ogetti.
Le foglie strascicano.

Carissima bit beat generation, sò che puoi fare molto se cominci a stupirti. Comincia dalle cose semplice, come guardare il fornaio che ti fà il pane, e ringraziarlo da dentro, se domani qualcuno lavorerà per venderlo, qualcun altro suderà per comprarlo. Tu, che ti accusano di  non avere interessi e opinioni, rispondi che sei cresciuto pieno di vizi e senza guide, e ciò che sei lo devi alle tue scelte. Bit, beat, parlargli della musica che ascolti, argomenta le note o resta in silenzio, ma con lo sguardo infuocato, digli che anche tu hai dei gusti, magari discutibili ma tuoi.

Generazione, ti chiedo di essere sincera e affermarti. Abbiamo distrutto gli ideali, abbiamo parlato male, ce ne siamo stati col culo a terra, imboccati da persone anziane e chiuse come uova, ma stanchiamoci di emarginarci.

Restare in casa e ascoltarsi ci è stato indispensabile, adesso dobbiamo riunirci e guardarci in faccia, amareggiati di come và il mondo e orgogliosi di poter irrompere nel mondo, come noi lo vorremo.

Ahimè, autunno triste,  tu che non hai il Natale o i fiori, io temo gli altri perchè non ho fiducia. Siamo senz'arte nè parte, senza inverni e senza primavere,senza mare e montagne? Bit Beat generation, di questo parlano.Ma io mi stupisco, ho interessi, opinioni e giudizi, io ho scelto di non credergli, di pensare a modo mio, di sbagliare fino in fondo e piangere, e piangere, e piangere e finalmente, avere coraggio di uscire dagli schemi.

Generazione a disagio, io giro la testa e vi assicuro che siamo in tanti e siamo forti.
diventiamo guerrieri, strappiamogli la convinzione che le nostre radici attingono da un terreno mediocre

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