sabato 27 novembre 2010

L'artista d'avanguardia

"....Se infatti l'arte rappresenta un valore, questo valore non è però neutrale o equidistante rispetto alle varie componenti della società civile; al contrario, esso è stato posto il più delle volte al servizio delle forze dominanti, che non di rado ne hanno approfittato a fini di manipolazione del consenso. Per la verità, ciò parebbe stridere col ruolo antagonista che negli ultimi due secoli si sono attribuite le molteplici avanguardie artistiche, dai poeti maledetti ai pittori dadaisti, al teatro dell'assurdo, cui s'è accompagnata la comparsa d'una nuova figura d'artista, quella dell'artista ribelle o saturnino; tuttavia anche il messaggio d'avanguardia, che nelle sue intenzioni vorrebbe suonare eversivo rispetto al blocco di valori tradizionali, risulta poi depotenziato e reso innocuo. E infatti l'artista d'avanguardia non può esprimere altrimenti la propria opposizione agli stili di vita dominanti che attraverso il rifiuto del loro specifico linguaggio; in tal modo però egli è costretto ad adottare forme espressive incomprensibili alle grandi masse, restandone quindi estraneo, e perpetuando il suo isolamento in quella sfera separata prevista dal sistema. L'arte d'avanguardia, cosi', finisce fatalmente per smarrire i propri connotati, trasformandosi suo malgrado in un fenomeno eccentrico, da consumare nei salotti" (ed da esporre nei musei aggiungo io). Papà:" Che Guevara è stato ricompreso nel sistema, perdendo tutta la sua carica eversiva e rivoluzionaria quando è finito sulle magliette" ; ma aggiungo io, era inevitabile che diventasse un simbolo perchè il suo messaggio avesse più ampia diffusione e contagio.



    • Virginia Parisi
      già, alla fine, l'arte, quella che nasce dal rifiuto, quello che vorrebbe contrapporsi alle ideologie accettate, quella che cerca di essere spietata finisce nelle mani delle masse fino all'inflazione, perdendo quella potenza che può nascere... solo dal dolore. in finale l'arte viene sfruttata e ci si ritrova a parlare di Dalì alla stregua del gossip. L'unico modo per far si che l'avanguardia sopravviva è farla nascere e farla morire, restituendole quel significato di unicità condiviso da pochi. Tutelarla nel senso di non gettarla in pasto a coloro che percepiscono un quadro,come una bella figura. Penso a tutti quelli che se vanno in giro con il giudizio universale stampato sulla t-shirt senza rendersi conto della sofferenza di un Michelangelo che temeva la morte, intensificando la muscolatura per trasmettere il terrore grottesco che incute il nostro Dio, il nostro giudice.
      vabbè, lasciamo perdere.

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    • Tiziano Tancredi
      Sapevo avresti commentato...Il problema triste ma inevitabile è proprio questo: le più alte manifestazioni espressive del genere umano sono incomprensibili alla maggior parte delle persone...Perchè più il livello si alza, più diventano d'el...itè e le persone per tentare di capire, devono essere loro stesso artisti (ma questa non è ugualmente una soluzione) oppure far ricorso a "esperti", "critici" che danno i loro giudizi di qualcosa di cui non è detto abbiamo compreso a fondo il significato dato l'impossibilità che abbiamo di comprendere le emozioni,gli stati d'animo dell'artista(e anche delle altre persone, in quanto non vissute da noi) se non marginalmente....E' un cane si morde la coda, un circolo vizioso.Il problema mi tocca molto volendo fare lo storico/critico d'arte...Mostra tutto


    • Laura  tutta l'arte è completamente inutile.

    • Virginia Parisi
      l'arte non serve a nulla. discutibile.
      Citiamo i vari artisti che, per esempio nelle aste, vendono le o proprie opere per fior fior di soldi, e poi devolgono il ricavato in beneficienza. Allora la beneficienza è inutile.
      Parliamo del pop, di... quel famoso Wharol che ha commercializzato le sue creature, rendendo l'arte accessibile a tutti e decretandola un bene comune. Magari si tratta di creature estetiche, superflue, ma io dico che la bellezza non è inutile ed è parte integrante del mondo, da quì l'arte/prodotto. Se vuoi altri esempi, pensa un pò alle arti applicate, nonchè al design, all'artigianato, alla moda, sono cose inutili? Non è poi la stessa arte, il motore dell'introspezione, dell'atteggiamento critico, delle emozioni? le emozioni non sono inutili, ne sono coonvinta io, e ne era convinta la Chiesa del 400, ma anche prima (da Giotto in poi probabilmente) che aveva capito la potenza di un affresco, in grado di affermare il suo potere, di raccogliere i fedeli e farli sentire all'unisono.
      La musica è inutile? La poesia è inutile? L'arte è uno strumento dell'uomo, ed egli può anche decidere di servirsene per degli scopi.
      NON SCRIVIAMO FRASI FATTE.
      Conversazione su facebook.

1 commento:

  1. Anonimo8:39:00 PM

    Arrivo in ritardo ma...quella di Laura era una famosa citazione da Oscar Wilde, che va inserita nel suo contesto viene motivata.

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