giovedì 9 dicembre 2010

La ballata dell'innocenza corrotta

Camminano nella stessa direzione, senza potersi nemmeno sfiorare, tant'è la distanza. Potrebbero suonare le medesime note, se solo usassero lo stesso strumento.
Questa è una storia antica, dell'uccello e del pesce, entrambi senza gravità.
Grave è lo sguardo con cui si osservano, lontani si, non possono toccarsi, eppure saprebbero parlarsi, svuotandosi le tasche a vicenda, se non fosse per i suoi capelli bianchi, per i suoi denti non ancora giudiziosi.
Non gli è concesso che una catena di sogni, dove ogni anello aggancia quello dell'altro con la fantasia.
Vola, e dall'alto guarda i cavalloni gonfi di spuma, lo vede galoppare a filo d'acqua sotto la sua ombra.
Vento avverso e tzunami d'emozioni silenziose, non possono toccarsi, non si possono amare, non gli resta che l'immaginazione.
E quindi danzano, la ballata dell'innocenza corrotta.

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